Il problema
A volte le alte luci sembrano belle a video ma poi, una volta fatta la stampa, l’aspetto è meno bello, smorto. La cosa è in parte dovuta al fatto che a video si confrontano le luci con le parti scure dell’immagine mentre sulla stampa il confronto si fa con il bianco del bordo.
Che fare? L’istogramma ci aiuta poco in questi casi. Invece si può usare Photoshop in questo modo:
create un livello Threshold (Soglia) ed impostate il valore a 250 (in realtà, al valore più alto che la vostra stampante è in grado di stampare prima di passare al bianco assoluto. Avete fatto le prove di stampa con i gradienti, vero?).
ora impostate l’opacità del livello a 70% (per me va bene, per voi potrebbe essere meglio un valore diverso).
Cambiate il nome del livello in AlteLuci250
Cosa abbiamo fatto? Abbiamo creato un livello che mostra l’immagine sottostante molto scura (solo il 30%, infatti, viene mostrato) poiché la soglia 250 fa “passare” solo I valori da 250 a 255.
Ora cosa facciamo ora?
Se non ci sono alte luci che si fanno vedere allora non abbiamo bianchi puri (oltre 250) nell’immagine. Potrebbe essere quello che vogliamo ma se non lo è allora possiamo lavorare l’immagine con lo strumento Dodge (o curve o livelli) per far affiorare le alte luci.
Pennelliamo con lo strumento nei punti dove vogliamo vedere le alte luci finché non superano la barriera del 250. Non vi preoccupate se l’immagine vi sembra troppo luminosa a video, verificate l’effetto sulla stampa.
E per le ombre?
Qualcosa di analogo potete farlo per le ombre. In questo caso impostate la soglia a 10 (al livello al quale la vostra stampante fornisce un nero assoluto. Su stampanti di classe i valori sono 3 o 4, su altre 15-20. Provate con i gradienti). Lo strumento da utilizzare è Burn.
Una comodità è quella di registrare la sequenza di creazione del livello come azione e assegnare una scorciatoia.
Conclusioni
Non fidatevi mai solo del monitor, utilizzate un livello soglia per discriminare le alte luci e le ombre. Le vostre immagini, specie in bianco e nero, avranno molto più impatto.
©2007 Aristide Torrelli