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Come appendere i quadri

 


I vari tipi di composizione

 

Innanzitutto va detto che non è necessario che i quadri siano tutti dello stesso stile o genere: con un po' di buon gusto si possono abbinare quadri ad olio con stampe, come litografie acqueforti o incisioni o, fotografie. Non è importante la quantità di quadri, quanto il giusto equilibrio tra pieni e vuoti, inoltre si può scegliere una disposizione di tipo lineare, oppure seguire una composizione geometrica.

La disposizione lineare può essere orizzontale o verticale.
L'allineamento orizzontale prevede una disposizione lungo una linea orizzontale ideale, in alto o in basso, indipendentemente dalla loro forma o dimensione. Il riferimento può ess
ere, ad esempio, il piano di un mobile. E' il caso più classico (vedi linea mediana, base, centrale e superiore)
Con l'allineamento verticale, invece, i quadri si dispongono seguendo una immaginaria linea verticale, in formazione speculare o asimmetrica. La composizione geometrica tiene conto di due principi fondamentali: da un lato la caratteristica dell'occhio umano per cui questo tende sempre a congiungere con una linea immaginaria due punti lontani; dall'altro il raggruppamento ideale in un punto della parete lasciandone libero il resto.
Con la composizione geometrica l'insieme dei quadri viene disposto in ma
niera tale da formare una immaginaria forma geometrica (vedi gruppo). Un caso particolare è quello dello schema a blocco, che  prevede che i quadri siano accostati in maniera regolare e con spazi identici tra loro. Questo tipo di disposizione presume che le dimensioni della cornice siano sempre le stesse.

 

 

Si comincia

 

Prima di cominciare ad appendere i quadri bisogna considerare l’altezza corretta che, di solito, è a filo di sguardo (circa 1,6/1,7 metri). Poi preparare gli attrezzi di cui si ha bisogno: martello, chiodi, ganci, nastro, metro, livella.

Per farsi un’idea dell’effetto finale, si possono mettere i quadri sul pavimento, ai piedi della parete scelta. Si valutano così gli effetti dei vari accostamenti possibili. Quelli più pignoli salgono addirittura su una scala per vedere meglio l’effetto.

Poi si prova l’effetto sulla parete, appoggiando (e sostenendo) il quadro. Se siete in due, uno può allontanarsi e osservare l’effetto da lontano, magari vedendo l’effetto che si ha entrando in sala. Volendo, si può usare il nastro adesivo per marcare i contorni del quadro e segnare il punto in cui appenderlo.

Una volta scelta la sequenza dei quadri, si passa ad appenderli. Si cerca sempre di creare un certo equilibrio sulla parete e ci sono diverse soluzioni possibili:

 

  1. Linea mediana

  2. Linea base

  3. Linea centrale

  4. Linea superiore

  5. Gruppo

 

 

La linea mediana

 

Si tratta di una linea immaginaria tracciata a 5/8 dell’altezza della parete (altezza parete = 3m, mediana = 1,85 m). Ogni quadro si colloca in modo che abbia 3/8 della sua altezza sopra e 5/8 della sua altezza sotto tale linea. Potete anche usare un sistema con meno calcoli. Immaginate una linea a 1,40 m dal pavimento ed appendete il quadro in modo che 5/8 della sua altezza siano sopra questa linea.

E’ un sistema usato nei musei ed è pratico se avete quadri di dimensioni diverse.

 

 

La linea base

 

Tutti i quadri sono allineati in basso, alla stessa altezza dal pavimento. Va bene se avete quadri piuttosto grandi. La linea base si colloca a circa 1-1,20 m.

 

 

 

La linea centrale

 

Ogni quadro viene appeso allineato secondo una linea orizzontale immaginaria che passa per il centro del quadro stesso. L’altezza da pavimento a centro dovrebbe essere di circa 1,50 m.

 

 

 

La linea superiore

 

I quadri sono allineati in alto, alla stessa altezza rispetto ad una linea immaginaria. Si può utilizzare il sistema della linea mediana per il quadro più grande e allineare tutti gli altri con esso.

 

 

 

Il gruppo

 

Se i quadri sono numerosi e di misure diverse bisogna evitare l’effetto caos. Se li raggruppiamo possiamo tentare di ottenere armonia ed equilibrio. Disponiamo i quadri in un grande rettangolo immaginario sulla parete. Mettiamo i quadri grandi sopra quelli piccoli e quelli scuri sopra quelli chiari.

 

Disporre i quadri

 

 

L'illuminazione

 

L’illuminazione giusta mette ancora più in risalto i quadri e crea uno sfondo piacevole. Si utilizzano, di solito, faretti a fascio stretto montati su bracci molto estesi per illuminare l’intero quadro. Utilizzate lampadine alogene con vetro protettivo per evitare scolorimenti dei quadri dovuti a raggi UV.

 

 

Alcuni consigli

 

Non appendere i quadri sopra caminetti e fonti di calore. L'escursione termica accelera l'invecchiamento di un quadro e della sua cornice. Posizionare quadri sopra caminetti, caloriferi e altre fonti di calore è sconsigliabile.


Il bagno e la cucina sono le stanze dove maggiore è l'umidità che condensa sui quadri. Se proprio non potete evitarlo, usate una tecnica di montatura in cornice che sia abbastanza impermeabile e pulite spesso il quadro.

 

Non illuminate il quadro con luce laterale che mette in evidenza i difetti. Inoltre potrebbero comparire dei riflessi molto fastidiosi.

 

Non appendere un quadro alla luce diretta del sole. La luce diretta del sole provoca lo sbiadimento dell'immagine a causa dei raggi UV, accorciando la vita dell'opera. Il vetro, specie se a filtratura UV aiuta molto ma è meglio non esporre alla luce diretta del sole.


©2008 Aristide Torrelli