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L’arte e la stampa Fine Art


Perché alcuni lavori ci attraggono?

Perché c’è un responso emotivo davanti a certi lavori. Non c’è nulla di scientifico o razionale in questo, l’arte ci piace per motivi non quantificabili che a volte non siamo nemmeno in grado di esprimere a parole.

L’arte non si descrive con dei numeri, delle quantità, ma si basa su risposte emotive e gusto personale, sia in fase creativa che di apprezzamento. Ognuno di noi, ovviamente, reagisce in maniera diversa a questo. Perché? Perché l’arte nutre l’anima, non il corpo. E ogni anima è diversa.

 

Ma allora quanto è bello un lavoro artistico?

La risposta è qualcosa di non quantificabile e questo crea dei problemi a più di qualcuno. Eppure è un fatto, e come tale va accettato.
Vediamo allora qualche esempio di differenze tra arte e cose comuni.

Il nome Escoffier mi riporta alla mente l’haute cucine. La cosa che non sapevo è che nel suo libro  Le Guide Culinarie, il grande Escoffier non dettaglia le quantità degli ingredienti da utilizzare nelle sue ricette. Per lui, le ricette sono dei punti di partenza per il cuoco che deve inventare, interpretare, improvvisare secondo il suo stile, la sua anima. Le ricette sono linee guida non “progetti esecutivi”. Nell’arte della cucina, secondo Escoffier, lo stile personale è preponderante. Ogni chef sceglie le sue quantità, interpreta e modifica le ricette e inventa qualcosa di nuovo. L’inventiva è un fattore fondamentale per sviluppare uno stile unico. Ci deve essere qualcosa di personale e nuovo nello stile.

Ci sono però libri di ricette precisi al grammo. L’obiettivo di questi libri non è quello di creare una cucina “Fine Art” ma di aiutare il lettore-cuoco a preparare un pasto in un tempo ragionevole. Al cuoco non è richiesta inventiva.
Perché? Perchè l’inventiva richiede tempo e quindi va contro la preparazione in tempi ragionevoli. Per Escoffier, invece, la qualità viene prima della velocità. Certo, l’ideale sarebbe qualità e velocità ma, dovendo sacrificarne una, si sacrifica la velocità.
Razionalmente, l’inventiva, e quindi per estensione l’arte, è improduttiva, fa perdere tempo e vi fa ritardare i programmi.

 

 

 

 

Torniamo, però, all’obiettivo dell’Haute Cuicine, la cucina Fine Art. Essa vuole nutrire l’anima, non il corpo. Vi vuole far provare l’esperienza del cibo, qualcosa da ricordare. Noi non ricordiamo i piatti che mangiamo ogni giorno perché il loro scopo è nutrire il corpo.

Se però avessimo potuto mangiare da Escoffier (pace all’anima sua) avremmo sicuramente avuto dei ricordi vividi dei piatti e della loro elevatissima qualità.

Allora l’unico modo che abbiamo di capire cosa sia la cucina “Fine Art”, l’Haute Cuisine, è di mangiare in un ristorante raffinato.

Tornando alla fotografia, possiamo dire che l’unico modo per capire cosa sia una stampa fine art è di vederne una di persona.

Non si può capire di cosa si tratta guardando le immagini sul web, in riviste o libri. Si può capire solo guardando le stampe di persona, ovvero possedendone qualcuna. La si potrà così guardare in ogni momento, senza il vetro e sotto una luce qualsiasi. Una stampa fine art è arte e come tale ha in se eleganza, qualità, emozioni ed altre qualità non quantificabili.
 


©2008 Aristide Torrelli