Home ] Bio ] I link ] Gallerie ] Tutorial ] Contattami ] Miscellanea ] Cartoline ]

 

Gli obiettivi catadiottrici


Le dimensioni di un'ottica variano, grosso modo, in base alla sua lunghezza focale. E' per questo motivo che i teleobiettivi tradizionali sono piuttosto ingombranti. Il catadiottrico è un obiettivo del tutto particolare: il suo schema costruttivo comprende, infatti, oltre alle lenti anche due specchi, uno concavo e uno convesso. Grazie ad un sistema di riflessioni interne, è possibile ridurre la lunghezza totale dell'ottica di circa 2/3 rispetto ad un obiettivo a lenti di pari focale. Lo schema ottico dei teleobiettivi a specchio è così costituito: una lente frontale raccoglie i raggi luminosi provenienti dal soggetto e li invia ad uno specchio concavo a forma di corona circolare. Quest'ultimo riflette la luce su uno specchio secondario, di forma convessa, che a sua volta la rinvia sul sensore/pellicola. Si tratta, in effetti, di telescopi Cassegrain in miniatura (hanno il fuoco dietro lo specchio principale, quello bucato). Proprio per il suo particolare schema costruttivo, non ha diaframma regolabile e, di solito, ha apertura massima f/8.

I vantaggi sono la compattezza, la leggerezza e l’economicità rispetto ad un teleobiettivo a lenti di pari focale. La qualità dell'immagine è, però, inferiore. Famosi, qualche decennio fa, gli MTO russi, da 500 mm o 1000 mm di focale. Oggi esiste un catadiottrico Sony da 500 mm di focale e f/8 di luminosità.

 

 

Lo sfocato di un catadiottrico è particolare: data la metodologia costruttiva, i punti fuori fuoco assomigliano a delle ciambelle e, per questo, non lo consiglio.

Alcuni fatti sono però incontestabili:

In conclusione la scelta è personale, da effettuare in base alle proprie esigenze di ripresa ed al proprio budget.


©2009 Aristide Torrelli