Home ] Bio ] I link ] Gallerie ] Tutorial ] Contattami ] Miscellanea ] Cartoline ]

 

Perché condivido tutto quello che so


Ogni tanto qualcuno si chiede e mi chiede perché io divulghi tante informazioni sul sito e in incontri tematici in qualche foto club.

Perché tentare di mantenere segrete delle informazioni? Tutti i professionisti che conosco condividono le loro tecniche, le località migliori dove scattare o i loro metodi di gestione del business. Anche il mitico Ansel Adams ha scritto una serie di libri dove spiegava per filo e per segno tutto quello che sapeva di tecnica. Ed Alain Briot ha scritto, ad oggi, due libri, uno sulla fotografia di paesaggio ed uno sulla composizione fotografica.

Tuttavia sapere tutto questo non ci permette certo di riprodurre i loro risultati. Si, certo, possiamo andare negli stessi posti con le stesse attrezzature ma non otterremo mai le loro immagini. Le fotografie nascono dall’immaginazione, dall’osservazione, dall’ispirazione, dal tentare ripetutamente ed ognuno di noi è diverso in questo.

Chi è che non condivide quello che sa? Chi ha poca esperienza e manca di sicurezza. Tutti beneficiamo dal condividere e tentare di tenere dei segreti (quali, poi?) ci fa perdere gli amici e la possibilità di imparare cose nuove che possono nascere solo dal confronto e dallo scambio. Non è una giustificazione nemmeno quella di avere un vantaggio in una competizione, professionale o meno. Gli amici, di solito, non si fanno concorrenza.

Angelo e San Pietro

Attenzione, però. C’è un caso in cui non dovreste condividere le vostre conoscenze ed è quando qualcuno vuole conoscere tutto senza darvi nulla in cambio. Questo non è condividere, è dare anzi è rubare. Badate che in cambio, molto spesso, basta un semplice grazie. Si, esatto, un grazie non dei soldi. In fondo, come dicevo prima, condividere non vuol dire che l’altro sia perfettamente in grado di fare il vostro lavoro. La professionalità si misura in tre aree: il sapere (la teoria), il saper fare (la pratica) e l’area del se (comunicare, relazionarsi con gli altri e così via). Voi state condividendo la teoria e questo non basta a creare un professionista. Per insegnare la pratica potreste fare dei workshop ma questi sarebbero già a pagamento. E comunque all’altro mancherebbe sempre l’area del se, una serie di capacità su cui si deve lavorare per anni. Quindi, perché avere dei segreti?

Ed infatti io, su questo sito, divulga tutto quello che so. Certo, scrivo un libro e lo vendo ma penso sia normale cercare di ricevere una piccola gratificazione, il famoso grazie di cui sopra. E vendo le mie foto per lo stesso motivo. Ma fondamentalmente ritengo di dare più di quanto riceva e ne sono contento.


©2009 Aristide Torrelli