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Una su 72, il problema dei keepers



Una su 72? E che vuol dire? 72 non vi ricorda nulla? Non è, per caso, 36 x 2, cioè due rullini da 36?

Ricordo ancora una domanda che mi fece un compagno delle superiori: “Quante foto ti ‘vengono’ ad ogni rullino?” e la sua faccia sorpresa alla mia risposta: “Tre o quattro”.
Sorpreso perché voleva la risposta tecnica, tutte e 36, mentre io, già 40 anni fa, guardavo il lato estetico della fotografia. Sì, ne avevo 36 ben esposte ma me ne piacevano solo tre o quattro. Poi, negli anni, sono sceso a una su 72 e oggi viaggio intorno a una su 100 scattate.

Riflessi sul Tevere #1

Eppure c’è chi, ancora oggi, pensa che un professionista riporti a casa il 100% di scatti da tenere. In realtà, l’unica verità è che il professionista ha una percentuale di keepers superiore a quella del dilettante ma non il 100%. Se poi scattate foto agli animali, immaginate una bestia che si muova a scatti, in maniera casuale, con voi che tentate un panning ed ecco che la percentuale di keepers scende ulteriormente.
Nei libri di Galen Rowell che ho letto, lui racconta di quanti rullini scattava nei servizi per il National Geographic e quante foto finivano poi nell’articolo. Si parlava di una su 1000! Perciò una percentuale di uno su 100 è molto più che accettabile.
Insomma, nemmeno i professionisti scattano il 100% di keepers. Io aggiungerei che chi scatta il 100% di keepers o ci si avvicina, non si sta sforzando minimamente. Molto probabilmente ha perfezionato una tecnica di base e la applica in continuazione e ripetitivamente.

Riflessi sul Tevere #2

Considerate che il tempo lavora contro i fotografi. Il primo a fotografare Yosemite in maniera continuativa, Ansel Adams, aveva un vantaggio su tutti: nessuno quasi aveva mai visto certi posti ed anche un semplice scatto documentaristico era un keeper.
Dopo decenni, è sempre più difficile scattare foto uniche negli stessi posti perché chiunque ci sia passato prima di noi ha provato tutte le variazioni possibili. Non basta più inquadrare la Monument Valley ed esporre correttamente per avere un keeper, lo hanno fatto tutti.
Allora? Non siate timidi, tentate nuove tecniche e sbagliate pure. Però, quando dopo un centinaio di tentativi otterrete uno scatto che vi piace, scoprirete che farne un secondo e un terzo richiederà meno tempo e fatica ed avrete una nuova freccia al vostro arco. Far pratica funziona, per questo dovete farne più che potete.


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©2015 Aristide Torrelli