Aristide Torrelli, fotografo fine art
Il mondo attraverso i miei obiettivi: luce, tecnica e visione

Chi sono, chi ero e cosa voglio fare da grande

Sono un fotografo di paesaggi di base a Roma e non nel desertico sud ovest degli Stati Uniti. Stavo per aggiungere purtroppo ma devo dire che oggi si può viaggiare in tutto il mondo senza problemi. Ho girato più e più volte il sud ovest degli USA ed in particolare la terra dei navajo, Navajoland. Vedo il mondo attraverso un obiettivo e la fotografia è l’estensione di quel che sono, oggi come ieri, e per questo sempre in continuo cambiamento insieme a me. La Natura è la forza che mi muove e sono sempre alla ricerca di nuove prospettive in scene iconiche e fotografate mille volte. Amo imparare tutto di questi paesaggi, fino alle forze geologiche che li hanno creati e resi così belli. Amo riprendere scene che incutono un timore reverenziale nel mio pubblico, che creano un desiderio di esplorarle ancora. Amo i Parchi Nazionali degli Stati Uniti, c’è un non so che di speciale nell’esaminare e fotografare ogni cosa, da scene grandiose a dettagli minuti che a volte sono li per un brevissimo momento e ho tanti ricordi di momenti trascorsi a fotografare quei luoghi, il tempo che scorre senza che io me ne accorga. Voglio trasmettervi queste sensazioni con le mie immagini, trasportarvi fuori dal tempo, in uno spazio che è identico a 100 milioni di anni fa eppure attuale e stupirvi con la forza di madre natura.

Ripercorriamo insieme un aspetto della mia vita

Sono nato nel 1961 e, come tutti i fotografi dilettanti, mi guadagno da vivere con un altro mestiere. Altrimenti sarei un professionista!
Ho impugnato la mia prima macchina fotografica, una gloriosa Kodak Instamatic, a 9 anni e, con gli insegnamenti di mio padre, mi sono appassionato alla fotografia. Nel 1978, avendo per le mani un obiettivo a vite Pentax 50mm f/1.4, mio padre mi comprò un corpo Ricoh Singlex TLS. Poi un 135 mm, poi ingranditore, bacinelle, una camera oscura per il bianco/nero! Cominciarono anni splendidi durante i quali comprai un corredo Pentax (ME Super, P30N, 28mm, 50mm, 135 mm, 28-90, 80-200, winder, filtri, lenti addizionali, flash...). Gli anni '90 segnano un leggero declino nella produzione fotografica, fino al 2001, anno della scoperta del digitale.

2001: odissea nel digitale

E si, perchè se oggi non è facile scegliere un apparecchio digitale, immaginate nel 2001! Acquistai, per la spropositata cifra di 1.049.000 lirette (circa 550€) una Canon Powershot A20, una compatta da 2 megapixel. Con questo acquisto ho iniziato a esplorare il mondo del digitale, imparando a conoscere i vari tipi di sensori e le loro curve esposimetriche. Tuttavia, dopo aver utilizzato anche una Digital Ixus 400 (una 4 megapixel della Canon), ho intuito che la mia passione per le immagini non poteva che sfociare (nuovamente) in una reflex. Acquistai così, nel 2004, una Canon EOS 300D e un po' di attrezzatura. Oggi la mia attrezzatura si è evoluta (e anche il conto in banca del mio fornitore!). Magari ne parleremo in una pagina apposita
Tuttavia tutto questo mi ha portato a rivedere il mio modo di fotografare, il lato tecnico. Ho ripreso il controllo della fase di stampa ed acquisito una grande esperienza, che voglio condividere in questa palestra che è il sito. Troverete le mie esperienze nelle varie pagine: gli articoli, che nascono dalla mia esperienza e le foto che ho realizzato io. I soggetti che oggi prediligo sono i paesaggi, sia naturali che urbani, la travel photography e, purtroppo, non più i ritratti se non richiesto. Una volta potevi ritrarre una persona qualsiasi senza paura, oggi, anche a causa di una non perfetta conoscenza della legge sulla privacy, le persone tendono a nascondersi. Dei bambini poi non parliamo. A tentare di fotografarli, oggi, ti fanno sentire un pedofilo, perciò basta ritratti.

Perché questo sito (14 luglio 2006)

Voglio condividere le mie esperienze fotografiche, dalla ripresa alla stampa, per aiutare chi ne può avere bisogno. La cultura va diffusa, non nascosta. Non posso aiutarvi ad avere una luce migliore ma posso aiutarvi a migliorare la tecnica. E la fotografia, per me, è la sintesi di tecnica, luce e della propria visione del mondo. Non puntate troppo e solo sulla tecnica, però. Ricordate che:
Una grande visione eseguita in modo non perfetto è meglio di una immagine perfettamente eseguita dal punto di vista tecnico ma noiosa.


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