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Alcuni megamiti sui megapixel



 

E’ appena uscita la Canon 5Ds, un oggetto da 50 megapixel ed il fermento si sente nell’aria. Conosco persone che vogliono vendere la loro 5D mark III per prendere la nuova, gente che la sogna di notte e via dicendo. Non voglio addentrarmi in un’analisi della nuova fotocamera di casa Canon, solo prenderla come spunto per sfatare alcuni miti sui megapixel.

Non tutti i pixel sono uguali

Ho un cellulare Sony Z2 con una fotocamera da 20 megapixel, praticamente come la mia 5D Mark II. Dovrebbero essere uguali, o no? Certi la mia mark II non telefona, però a parte questo … E invece no, le foto dello Z2 non sono neanche lontanamente comparabili a quelle della mark II (e te credo!). Senza entrare nella qualità dell’ottica, andiamo a vedere il sensore, dove risiedono i megapixel. E’ vero che entrambi i sensori ci danno “i numeri” per ogni pixel però dobbiamo tener presente che le dimensioni contano. Ogni pixel funziona come un contatore del numero di fotoni che gli cadono sopra. Tuttavia, durante il conteggio, spunta fuori anche del rumore, cioè dei pixel/fotoni (passatemi la semplificazione) che non sono passati attraverso la lente, oppure sono finiti nel posto sbagliato quando hanno colpito il sensore. E questo è ancora più vero in condizioni di poca luce, dove oltretutto il rumore è ancora di più un problema.

Poi abbiamo il problema della dimensione dei pixel sul sensore. Immaginateli come dei secchi che raccolgono le gocce di pioggia, più sono grandi e più ne raccolgono a parità di tempo di esposizione. Se un “secchio” ha il diametro che è la metà di un altro, potrà raccogliere un quarto delle gocce di pioggia (fotoni). La proporzionalità è con il quadrato del diametro.

Perciò ridurre la dimensione dei sensori ed aumentare il numero dei pixel rende il lavoro di ogni ricettore molto difficile. A parità di tutto il resto, fotoricettori più grandi danno immagini migliori. Perciò la mia 5D mark II (20 megapixel su un sensore 24x36 mm) da immagini migliori della fotocamera del mio cellulare Sony Z2 (20 megapixel su un sensore grande come l’unghia di un mignolo, se non meno). I fotoricettori della mark ii sono (molto) più grandi.

 

Raddoppiare il numero di pixel raddoppia la risoluzione?

Molti sembrano pensare che passare da sei a 12 megapixel raddoppi la risoluzione. Dopotutto ho raddoppiato i pixel, no? No.

La risoluzione è il numero di linee per millimetro che riesco a distinguere, è un concetto lineare, non varia con la superficie.

Il sensore rimane un oggetto rettangolare e raddoppiare il numero di pixel significa aumentare di un fattore pari a radice di 2 (1,4) ognuna delle sue due dimensioni. Cioè:

sei MP = 2000 x 3000 pixel

12 MP = sei MP x 2 = (2000 x 1,4) X (3000 x 1,4) = 2800 x 4200 pixel

Il fattore 1,4 è familiare, vero? Pensate ai valori sulla scala dei diaframmi e se ancora non avete capito allora comprate il mio libro Fotografare con Aristide Torrelli e studiatelo attentamente!

Perciò per raddoppiare la risoluzione si deve passare da sei a 24 megapixel.

E’ interessante un aneddoto che riguarda Pino, il mio amico dentista. Si era fatto costruire degli occhiali per ingrandire quanto andava vedendo durante la sua attività ed aveva chiesto un ingrandimento di due volte. Lui intendeva due volte per ogni dimensione, quindi 4X. La persona che gli ha preparato gli occhiali glieli ha fatti da 1,4 per ogni dimensione. 1,4x1,4 fa sempre due ma il risultato è diverso. Invece di un ingrandimento 2X ha avuto un ingrandimento di 1,4X.

 

 

Ma i megapixel misurano la risoluzione, si o no?

In un certo senso, no. Se apro un’immagine in Photoshop e la ricampiono per renderla più grande (più pixel), non le sto cambiando la risoluzione effettiva perché non posso aggiungere contenuto informativo (dettagli) dove non ce n’è in partenza (grazie, Shannon. Come, non sapete chi è? Leggete qui). La realtà è differente dai telefilm tipo CSI dove si vede un tizio che preme due tasti e l’immagine diventa definita in modo estremo. Potete fare uno sharpen del dettaglio esistente ma se non c’è questo dettaglio, non si può fare nulla.

In teoria, fermo restando tutto il resto, aumentare il numero di pixel dovrebbe significare risoluzione maggiore ma ben difficilmente tutto il resto rimane uguale. Anche comparando due fotocamere della stessa marca ma di generazioni diverse ci porta a sbagliare perché può essere cambiata la tecnologia del sensore e/o l’elettronica. Certo, non è come paragonare mele e banane però è come paragonare una mela quasi andata a male con una matura al punto giusto. Ogni test che voglia avere un minimo di significatività non deve avere a che fare con la conta dei pixel ma con test sul potere risolvente del sistema.

 

I megapixel amplificano i vostri errori?

Un ultimo mito. La gente spesso tenta di valutare la qualità della loro nuova fotocamera ingrandendo le immagini a video al 100%, alle dimensioni effettive. Talvolta non gradiscono quel che vedono. I bordi di oggetti che sembrano leggermente sfocati possono condurre a conclusioni errate. Talvolta si pensa che la fotocamera sia difettosa, sempre che non sia di gran marca, nel qual caso si incolpa se stessi perché la fotocamera non può essere! Si dice che un incremento nei megapixel aumenti la risoluzione ma anche la visibilità degli errori commessi dal fotografo. In realtà non è proprio così, almeno non se confrontiamo cose confrontabili. Se riprendiamo la sei megapixel di prima e la confrontiamo con una 24 megapixel, è chiaro che non producono immagini della stessa dimensione, sia come numero di pixel che, se stampate ad una certa risoluzione uguale per entrambe, come dimensione fisica su carta. Se le ingrandiamo alla dimensione della maggiore delle due, ovvero la riduciamo a quella della minore delle due, le immagini dovrebbero risultare abbastanza simili. Ma se le analizziamo ognuna alla sua risoluzione nativa, allora una avrà tutti i dettagli più grandi, alberi, rocce, montagne saranno tutti di dimensioni maggiori così come saranno più evidenti le cattive messe a fuoco o altre tecnicalità scorrette del fotografo. Molto spesso quando si passa ad una fotocamera con più megapixel, l’apparente sofficità dell’immagine dipende dalla qualità dell’ottica. Il potere risolvente dell’ottica non è una cosa da ignorare. Il buon vetro ottico non è economico e mentre i megapixel delle fotocamere aumentano e i loro prezzi diminuiscono, lo stesso non si può dire delle ottiche. Le ottiche di alta qualità non sono cambiate molto in questi anni e ben difficilmente cambieranno. Le difficoltà nel produrle non hanno beneficiato degli avanzamenti nei chip dei computer e nella tecnologia digitale. Certamente, i computer sono presenti nel mondo delle ottiche ma il fattore ultimo è il vetro ottico e la sua lavorazione e rifinitura. E mentre la tecnologia dei sensori migliora, le conseguenze di risparmiare sulle ottiche diventano sempre più evidenti, specie per chi stampa in grande formato!


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©2015 Aristide Torrelli