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Alcuni sistemi per montare le vostre stampe


 

Il montaggio di una stampa è una scelta artistica molto importante, che riflette il modo di concepire l’immagine. E’ l’ultima fase di quel processo creativo iniziato con lo scatto (forse anche prima) e determina il modo con cui verrà percepita la nostra opera dagli acquirenti o dai visitatori di una nostra mostra.

Vi descriverò due sistemi che vengono utilizzati per montare una stampa fotografica:

 

 

 

 

Passe partout, vetro, cornice

E’ un sistema derivato dal mondo della pittura.

La stampa viene montata su un passe partout di cartoncino, con smusso interno a 45°, che serve a impedire il contatto diretto della stampa con il vetro della cornice, cornice che generalmente è di legno ma potrebbe anche essere di altri materiali come alluminio o plastica.

Per dettagli sull’incorniciatura andata al mio articolo L’incorniciatura.

Il passe partout deve essere di tipo “archivio” o “museale”, cioè completamente in cellulosa, ph neutro, senza lignina o colle. Questo permetterà di evitare ingiallimenti del cartoncino e l’assenza di acidi sarà garanzia che la stampa non subirà danneggiamenti a causa del montaggio.

I passe partout posso anche essere colorati. Attenzione che in questo caso non è garantita la durata nel tempo.

Una certa importanza riveste anche il nastro utilizzato per attaccare la stampa al cartoncino. Io uso il Filmoplast P90 che presenta caratteristiche museali, come i passe partout.

Per la chiusura della parte posteriore deve essere utilizzato del materiale ugualmente da archivio, a pH neutro.

Il vetro è un altro elemento  da considerare perché protegge le stampe dagli agenti atmosferici ma anche dai raggi UV. I vetri utilizzati dai corniciai bloccano circa il 50% dei raggi UV. Quelli veramente “museali” sono trattati mediante patinatura al silicio che blocca oltre il 95% dei raggi UV.

Il top prevede anche un trattamento antiriflesso, che evita i riflessi procurati dalle luci ambiente.

A me piace molto il metodo passe partout, vetro, cornice perché le mie immagini, che sono principalmente paesaggi, vengono valorizzate da questo tipo di montatura.

 

Laminazione/plastificazione

 

La stampa viene incollato su una superficie rigida utilizzando una colla di tipo “archivio” ed un procedimento "a freddo" (laminazione). Quindi viene incollato, sull’immagine, un foglio di materiale plastico trasparente che protegge la stampa dai raggi UV e dalla possibilità di danni ambientali (plastificazione). Anche in questo caso la clla è di tipo “archivio”.

Il materiale rigido su cui viene laminata la stampa può andare dal legno ai materiali plastici rigidi, dal metallo al cartone, è solo una scelta estetica, legata alla natura delle nostre immagini.

Di solito vengono utilizzati pannelli di alluminio, gatorfoam (schiuma di polistirene), forex (un pvc semi espanso), masonite, Dibond ® (un sandwich, composto da un interno di polietilene e due pannelli di alluminio sottilissimi) , plexiglass.

Scegliete dei materiali rigidi per evitare che con il passare del tempo il pannello si incurvi.

La plastificazione viene effettuata dai laboratori utilizzando dei fogli trasparenti di PVC, disponibili in tre versioni: lucida, semi lucida e opaca.

I fogli di PVC hanno un filtro anti UV che è in grado di bloccare il 98% delle radiazioni luminose dannose, e sono antigraffio, cioè sono resistenti ai danni di natura accidentale arrecati alle stampe.

Le stampe plastificate poi sono estremamente facili da pulire, non temono ovviamente il contatto diretto con l’acqua, e sono anche poco soggette ad essere "marchiate" da impronte digitali nel caso vengano toccate.

La scelta di utilizzare un foglio di PVC lucido, semi lucido o opaco, è puramente estetica e personale.

La versione opaca ha il pregio di eliminare completamente i riflessi parassiti ambientali che spesso impediscono una piena e completa visone delle stampe esposte, anche se assorbe più degli altri la luce ambientale e le stampe appaiono un po' meno luminose rispetto a quelle montate con PVC semi lucido o lucido.

D’altra parte il foglio di PVC lucido riflette eccessivamente l’ambiente circostante, esattamente come un vetro che non abbia subito un trattamento antiriflesso, e conferisce alle stampe un aspetto un po' plasticoso.

Per molti la soluzione ideale è quella di utilizzare un foglio di PVC semi lucido, l’effetto è sicuramente più piacevole e naturale rispetto alla versione lucida, anche se il livello di riflettenza delle luci ambientali è sempre presente, pur se in misura minore.

I lavori montati in questo modo sono molto eleganti ed essenziali, si ha come la sensazione di entrare direttamente nell’immagine e questo rispettando tutte le garanzie di archiviabilità. Non stupisce quindi che sia il sistema di montaggio prediletto da tanti fotografi.

 

Conclusioni

 

Non importa quale metodo usiate, purché ne usiate uno. Una stampa montata assume un aspetto, una vivacità, una vita che non ha se lasciata spoglia.

 

 


©2008 Aristide Torrelli