Home ] Bio ] I link ] Gallerie ] Tutorial ] Contattami ] Miscellanea ] Cartoline ]

La nitidezza


Ma cos’è?

Noi fotografi siamo abbastanza fissati con il concetto di nitidezza, a volte fino al punto di ricercarla a scapito di fare buone foto. Ma la nitidezza è un mezzo, non il fine perciò vorrei parlarne un po’. In fondo è un altro mezzo tecnico al nostro arco di fotografi.

Pavone al Bioparco di Roma

 

Di cosa stiamo parlando?

La misura tradizionale della nitidezza si esprime in coppie di linee per millimetro (lp/mm, line pairs per millimiter). Rappresenta la capacità dell’occhio di discernere il numero di coppie di linee ad alto contrasto per ogni millimetro.

·        Alcune pellicole in bianco e nero possono superare le 150 lp/mm;

·        Alcuni obiettivi possono risolvere più di 100 lp/mm;

·        Le migliori carte fotografiche si fermano a circa 75 lp/mm

·        L’occhio umano risolve 6 lp/mm, in condizioni ottimali.

Una digressione: 6 lp/mm significano 12 linee, una bianca e una nera, per ogni mm. Quindi in un pollice (2,54 cm cioè 25,4 mm) ce ne sono 12*25,4=306. Avete capito ora perché si usa sempre il valore di 300 punti per pollice per dire che è la risoluzione di una buona stampa? Perché l’occhio non può risolvere più di quel valore!

Un’altra digressione: io parlo sempre di stampe e mai di immagini a video perchè il video permette rapporti di contrasto più elevate e l’immagine sembra sempre migliore. Provate a stampare le immagini che vi sembrano belle a video, magari su una carta formato 30x45 cm e poi ne parliamo.

Ma torniamo a noi. Tutti questi valori cosa significano? Che invece di seguire la teoria è meglio percepire con i propri occhi, che sono lo strumento limitante del sistema.

Quand’è che una stampa sarà nitida? Dipende da tante cose

·        La risoluzione dell’obiettivo;

·        La risoluzione della pellicola/sensore;

·        Il movimento della fotocamera o del soggetto;

·        La profondità di campo;

·        L’utilizzo del diaframma a cui l’obiettivo fornisce i risultati migliori;

·        Il pressapellicola che deve tenere il film perfettamente piano (le digitali non hanno questo problema);

·        Lo spessore della pellicola. I tre piani dell’emulsione hanno l’immagine perfettamente a fuoco? (le digitali non hanno questo problema);

·        La grana della pellicola (le digitali non hanno questo problema);

·        Il portanegativi dell’ingranditore e la planeità della pellicola (le digitali non hanno questo problema);

·        Il parallelismo della testa dell’ingranditore (del portapellicola, in effetti) con il piano della carta (le digitali non hanno questo problema);

·        Qualità dell’obiettivo dell’ingranditore (le digitali non hanno questo problema);

·        Utilizzo di detto obiettivo all’apertura di diaframma ottimale (le digitali non hanno questo problema);

·        Risoluzione della carta usata per la stampa.

Per la post produzione in digitale abbiamo anche:

·        La capacità del porta pellicola dello scanner di mantenerla piana;

·        La risoluzione ottica dello scanner;

·        Lo sharpening applicato in post produzione;

·        La risoluzione nativa della stampante;

·        La carta utilizzata e la sua risoluzione (si, anche le carte per ink jet hanno una risoluzione).

Ma allora come mai, nonostante tutti questi problemi, riusciamo ad ottenere stampe “taglienti” che siamo orgogliosi di mostrare agli altri?

Il concetto di nitidezza consiste di due concetti separati: risoluzione e acutanza.

 

Risoluzione e Acutanza

 

Il parlamento di Budapest

 

In pratica

Beh, qui la questione si fa complicata. Se per un’immagine con acutanza medio-alta e tanti dettagli fini occorrono 30 lp/mm (qualcuno vi dirà 25 ma è la stessa cosa) su una stampa 20x30 cm, allora dobbiamo ingrandire la pellicola di circa 8 volte (24x8=192, 36x8=288). Questo vuol dire che l’originale deve avere 240 lp/mm (30 x 8). Una coppia pellicola/fotocamera in grado di fare questo io non la conosco. Nel caso del sensore digitale, che è più piccolo della pellicola, la situazione è ancora peggiore.

Se prendiamo una macchina medio formato 4,5 x 6 cm di dimensione immagine, allora abbiamo che occorrono circa 5 ingrandimenti per il 20x30 di cui sopra. La situazione è migliore che non con il 24x36 ma comunque complessa. Occorrono lenti di qualità veramente elevata (servono “solo” 150 lp/mm)

E’ chiaro a questo punto il vantaggio di una view camera (si, quelle con il panno che va sulla testa!) che hanno formati tipo 4x5 pollici (10x12,5 cm) addirittura 8x10 pollici (20x30 cm). Hanno buonissime ottiche e si ingrandisce poco o nulla per avere il 20x30. Perciò raggiungere e superare le 30 lp/mm è estremamente semplice.

Ecco perchè le immagini ottenute da macchine medio o grande formato appaiono più nitide di quelle fatte a partire da pellicola 35mm o digitale, anche se le ottiche per il 35 mm possono avere anche il doppio della risoluzione. Molto semplicemente non devono essere ingrandite troppo.

Tuttavia questo non vuol dire che dovete vendere il vostro corredo e passare al 6x6! C’è altro oltre questo che influenza la qualità (guardate il mio articolo sulla qualità nel digitale).

La Grana

La nostra percezione della nitidezza dipende anche dal dettaglio presente nell’immagine. A volte una grana grandicella ma nitida aiuta. Questo era il motivo per cui nella mia camera oscura usavo come rivelatore il Rodinal dell’Agfa. Grana grossa (relativamente) ed alta acutanza. Perciò l’immagine sembrava più nitida. Questo è un fattore da tener presente con le macchine digitali che sono completamente prive di grana. A volte può essere opportuno introdurla in maniera artificiale per aiutare l’immagine.

Stampanti a getto d’inchiostro

 

 Orrido vicino ad Arezzo

C’è chi è convinto che una stampa a getto d’inchiostro non possa eguagliare una stampa tradizionale. E’ evidente che queste persone non hanno mai visto una stampa a getto fatta come va fatta.

Una moderna stampante a 6 colori, pilotata correttamente da un file ad almeno 360 dpi (parlo di Epson che conosco meglio) e con un software come Qimage, è in grado di risolvere tranquillamente 8/10 lp/mm già a risoluzioni di stampa come 1440x720. Se aumentate la risoluzione di stampa fino a 5760 x 1440 potrete vedere i miglioramenti solo con un lentino contafili, visto che a occhio nudo non ci riuscirete (siamo oltre i limiti fisici dell’occhio). Ovviamente vedrete maggior consumo di inchiostro e minor velocità!

Conclusioni

La nitidezza va sempre vista nel contesto di ingrandimento dell’immagine e distanza di visione. Immagini grandi vanno osservate da più lontano

Se guardiamo un manifesto pubblicitario da vicino lo vediamo composto da “palline colorate”. Ma da lontane ritorna ad essere quella splendida modella in bikini. Addirittura le potete contare i capelli!

Noi, nel nostro piccolo, sappiamo di poter contare su ottiche e stampanti che ci permettono di ottenere risultati superbi, a patto di avere un buon workflow. Basta non ingrandire eccessivamente le immagini e tutto sarà perfetto. Ma quant’è eccessivamente?

Una digitale APS 6/8 megapixel va bene fino a 50 x 75

Una digitale APS 8/10 megapixel va bene fino a 70 x 100

Una digitale 12/16 megapixel, magari full frame, equivale al medio formato.

Tutto questo con ottiche eccellenti, ripresa su treppiede, diaframma ottimo, ecc. Vi state chiedendo perchè una 8 megapixel è in due diverse categorie. Perchè tra 6 e 8 megapixel non c'è differenza, così come non c'è tra 8 e 10. C'è, però, tra 6 e 10 megapixle.

Se vi limitate al 33x48 cm o meno allora non avrete alcun problema con alcuna macchina.

E tutto quello che ho scritto l’ho, ovviamente, sperimentato.

 


©2006 Aristide Torrelli