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La posterizzazione delle immagini


 

La posterizzazione si presenta quando l’apparente profondità di bit di un’immagine è stata diminuita così tanto da avere un impatto visivo. Si usa il termine posterizzazione perché il fenomeno è simile a quello che si ha nei poster prodotti in grandi serie con un processo di stampa che usa pochi colori. L’effetto può essere sottile ed arrivare al molto pronunciato, anche se la tolleranza alla posterizzazione è soggettiva.

 

Ogni processo che “stira”, che allarga l’istogramma può, potenzialmente, causare la posterizzazione. L’istogramma si allarga con i livelli e le curve in Photoshop, ad esempio, oppure convertendo un’immagine da uno spazio colore ad un altro. Stare attenti alla posterizzazione significa non manipolare l’istogramma in maniera esagerata.

 

La posterizzazione si può vedere ispezionando un’immagine al 100% di ingrandimento ma il miglior strumento per evidenziarla è l’istogramma. Il classico istogramma RGB (somma dei singoli canali colore) mostra casi estremi, l’istogramma dei singoli canali colore è lo strumento più sensibile.

In figura potete vedere un caso in cui un’immagine con una gamma tonale limitata (vedi istogramma a sinistra) viene elaborata per ampliare la gamma disponendo i toni esistenti su un intervallo più ampio (“stirare” l’istogramma).

 



Prima

Dopo

 

Il segnale rivelatore della posterizzazione è la presenza di denti di pettine sull’istogramma. Il perché è presto detto: ogni canale ad 8 bit (per semplicità) può assumere valori discreti tra 0 e 255. Un istogramma stirato viene forzato a distribuire tali livelli discreti su uno spazio più ampio che non nell’immagine originale. In questo modo si creano spazi dove non ci sono informazioni di intensità.

 

Cercherò di spiegarmi meglio con un esempio. Immaginiamo di avere un istogramma che va da 120 a 140, valori numeri che descrivono un grigio medio (o, se stiamo guardando il canale R, un rosso di tonalità media). Se lo allarghiamo per coprire l’intervallo da 80 a 180 (cinque volte l’estensione originaria), avremo dei picchi ogni 5 unità (80, 85, 90 …) e nessun pixel tra i picchi. Da un punto di vista visuale ciò significa forzare i colori a saltare di cinque in cinque ovvero a formare dei gradini invece di una transizione morbida.

 

Ricordate che ogni immagine digitale ha dei livelli di colore discreti (ci sono, cioè, dei salti). E’ solo quando tali livelli sono sufficientemente distanziati che il nostro occhio riesce a percepirli.

 

Posterizzata

Originale

 

La posterizzazione accade più facilmente in regioni dove ci sono transizioni graduali del colore, come un cielo uniforme. Queste regioni hanno bisogno di più livelli di colore per essere ben definite e quindi ogni decremento dei livelli, dovuto ad elaborazioni o altro, porta a modificazioni visive.

 

Ecco una gradazione di colore morbida, continua.

 

 

 

Ed eccone una posterizzata.

 

Consigli utili

  


©2010 Aristide Torrelli