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Il livello tecnico ed estetico nelle nostre immagini - 2


 

Avevo pensato di preparare un secondo articolo che affrontasse sia il miglioramento tecnico che quello estetico. Ho incontrato tuttavia delle difficoltà sulla parte estetica che tratterò in un terzo articolo.

 

Per il prossimo livello?

 

In effetti si può anche saltare più di un livello alla volta. Alcune correzioni sono semplici (tenere la macchina ben ferma, ad esempio) e possono essere effettuate con un po’ di pratica.

D’altra parte, se quello che manca è l’impatto emozionale allora potrebbero essere necessari anni impiegati a studiare ottime immagini. Lo so, è poco incoraggiante. D’altronde se bastasse cambiare reflex e avere qualche megapixel in più allora saremmo tutti Sebastiao Salgado.

Quanto tempo ci vuole dipende da quanto si lavora, dal talento, dal background artistico e dal fotografare qualcosa che abbia significato per voi. Tutti noi fotografiamo su più di un livello delle scale che vi esposto nel primo articolo. Dobbiamo esaminare criticamente le nostre stampe o i nostri provini per capire e migliorare. Molti di noi praticano solo ciò che gli riesce bene, evitando di confrontarsi con le proprie aree di miglioramento. Quelli bravi tecnicamente e non nella parte estetica studiano molto. Indovinate cosa? Esatto, la tecnica, la cosa di cui non hanno bisogno!

 

 

I livelli tecnici

 

Sono i più semplici da definire e valutare e le informazioni ad essi relative si trovano con estrema facilità. Ci sono libri, siti web, scuole di fotografia, circoli fotografici. Molto meno esiste sull’aspetto creativo e quello che c’è non è sempre chiaro e facile da seguire.

 

Livello T1 (le immagini sono fuori fuoco, male esposte…)

Alcuni suggerimenti:

 

 

Livello T2 (le foto 10x15 sembrano buone ma gli ingrandimenti no)

Il problema non è nella macchina, non servono più megapixel. Provate questi consigli:

 

 

Quando sperimentate qualcosa, cambiate una variabile alla volta e prendete sempre appunti. Vi verrà facile correlare gli effetti alle cause e non dovrete, in futuro, fare affidamento solo sulla memoria. Ovviamente non esagerate con gli esperimenti: è meglio imparare a stampare meglio che provare un ennesimo tipo di carta che nemmeno vi serve.

 

Livello T3 (gli amici ammirano le vostre immagini ma i fotografi trovano molti difetti)

Il problema è quello di fare ottime stampe con buon dettaglio nelle ombre e nelle alte luci, colori bilanciato e saturazione appropriata. Che fare?

 

 

Provate con:

 

Ansel Adams: http://www.anseladams.com

Christopher Burkett: http://www.christopherburkett.com

Michael Kenna: http://www.michaelkenna.net

Roman Loranc: http://www.romanloranc.com

 

Livello T4 (le stampe sono buone ma mancano di profondità e ricchezza nei toni)

E’ il passaggio da competente a altamente qualificato. Non ci sono semplici consigli che permettano questo salto se non duro lavoro. Quindi:

 

 

Livello T5 (la presentazione è carente)

Vi dovete chiedere se il vostro portfolio presenta il vostro lavoro nel modo migliore possibili: stampe immacolate semplici da vedere, formato delle stampe semplice da maneggiare. Evitate stampe senza bordo, su carta lucida. Sono il modo migliore per raccogliere le impronte digitali.

 

 


©2007 Aristide Torrelli