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Lo stabilizzatore: nell’ottica o nel corpo macchina?


 

Un po’ di storia

 

L’origine della stabilizzazione è un’invenzione Canon (IS, Image Stabilizer) immessa sul mercato nel 1995, con l’ottica EF75-300/4-5.6IS USM. L’idea è quella di avere un gruppo ottico che “galleggia” nell’obiettivo per poter contrastare le vibrazioni della macchina. E’ un sistema totalmente ottico.

Nikon arrivò sul mercato degli obiettivi stabilizzati 5 anni dopo, nel 2000, con l’80-400 f/4.5-5.6D. Erano ovviamente obiettivi per le macchine a pellicola e, anche per questo, la stabilizzazione non poteva che seguire la via di essere inserita nell’ottica.

 

 

 

Image Stabilization

 

 

 

Con la diffusione di massa della fotografia digitale, qualcuno tentò altre strade. Minolta nel 2004 presentò la 7D che aveva un sistema di stabilizzazione inserito nel corpo macchina e basato sul movimento del sensore. Il sensore si muoveva per compensare le vibrazioni della macchina. Perché Minolta? Perché, oltre ad avere le competenze tecniche (come altri), non aveva in catalogo lenti stabilizzate.

Nel maggio 2006 seguì Pentax e nel marzo 2007 Olympus. Nessuna aveva obiettivi stabilizzati in catalogo.

 

 

 

Image Stabilization

 

 

 

 

 

Dove ci troviamo oggi, nel 2008?

 

Canon e Nikon hanno una serie di obiettivi stabilizzati e nessun corpo con lo stabilizzatore. Viceversa abbiamo Sony (che ha acquisito Minolta), Pentax ed Olympus con corpi stabilizzati ma senza avere a catalogo obiettivi stabilizzati.

 

 

Qual'é l’approccio migliore?

 

Vantaggi degli obiettivi stabilizzati

Ci sono tante opinioni, principalmente provenienti da Canon e Nikon, che affermano che un obiettivo stabilizzato si comporta meglio che non un corpo macchina con la stabilizzazione nel sensore. L’affermazione viene sostenuta dal fatto che ogni tipo di obiettivo ha uno stabilizzatore progettato appositamente per esso e quindi si può fornire il massimo delle prestazioni possibili. In più, un piccolo movimento di un elemento ottico può risultare in un grande spostamento dell’immagine proiettata sul sensore e quindi larghi spostamenti si possono correggere più facilmente. Questo è vero in particolare per i lunghi teleobiettivi perché lo spostamento dell’immagine, per un certo ammontare di spostamento del corpo macchina, è proporzionale alla focale in uso. Un altro grande vantaggio dell’obiettivo stabilizzato è che non stabilizza solo l’immagine sul sensore ma anche quella che vediamo nel mirino. Questo porta ad una miglior fruibilità della stabilizzazione e alla capacità di poter scegliere il momento migliore per scattare che è quando vediamo il minimo tremolio. Ultimo ma non meno importante, paghiamo la stabilizzazione solo se ci serve.

 

Svantaggi degli obiettivi stabilizzati

Più costosi, specie se ci occorre la stabilizzazione in più di un obiettivo. Inoltre la stabilizzazione non è disponibile per ogni obiettivo.

 

Vantaggi dei sistemi di stabilizzazione basati sul movimento del sensore

Il primo e più grande vantaggio è che ci ritroviamo di colpo ad avere tutti, e dico tutti, i nostri obiettivi stabilizzati, anche i grandangoli e le lenti più luminose. Non importa se siano stati prodotti ieri o 30 anni fa, in ogni caso diventano stabilizzati. Inoltre un altro vantaggio è quello di pagare il sistema di stabilizzazione una sola volta e non per ogni obiettivo. Considerate che un corpo stabilizzato non costa cifre esorbitanti ma è allineato ai prezzi dei corpi macchina Nikon e Canon per cui non ci si accorge nemmeno di pagare per un sistema di stabilizzazione. Di converso, per fare un esempio, il Canon EF 70-200 f/4 L costa circa 750€. La versione stabilizzata (EF 70-200 f/4 L IS) costa 1150€. Cioè lo stabilizzatore vale, per Canon, circa 400€.
 

Svantaggi dei sistemi di stabilizzazione basati sul movimento del sensore

Sempre meno efficace man mano che andiamo verso focali lunghe. E’ anche difficile da implementare con sensori più grandi, tipo i full frame (24x36) visto il peso e le dimensioni. Di seguito c’è un estratto di un white paper della Canon sull’argomento:


"Some of Canon’s competitors have chosen to use in-body image stabilization. The technique involves moving the image sensor in a controlled fashion, based on signals from movement detecting sensors in the camera body. The obvious advantage of this system is that users have some sort of stabilization available with almost any lens they connect to the body. Short focal length lenses require smaller sensor deflections; 24 or 28 mm lenses might need only 1 mm or so. Longer lenses necessitate much greater movement; 300 mm lenses would have to move the sensor about 5.5 mm (nearly 1/4”) to achieve the correction Canon gets with its IS system at the same focal length. This degree of sensor movement is beyond the range of current technology. Short and 'normal' focal length lenses need stabilization much less often than long lenses, so the lenses that need the most help get the least."

 

Canon, fondamentalmente, afferma che per lenti di corta focale occorrono piccoli movimenti del sensore (circa 1 mm) ma che per lunghe focali I movimenti sono più ampi e quindi non ottenibili, quindi sistema meno efficace. L’esempio è quello di un 300 mm per la cui correzione occorrerebbero 5,5 mm di movimento del sensore.

Per cui, conclude Canon, le corte focali che hanno meno bisogno di stabilizzazione ne ricevono di più, le lunghe focali che ne hanno più bisogno ne ricevono meno.

Ovviamente Canon trascura di dire che i due sistemi non sono mutuamente esclusivi. Non potremmo avere un sistema di stabilizzazione incluso nel corpo che venga disattivato se montiamo una lunga focale stabilizzata?

Inoltre, affermare che “le focali corte o normali hanno meno bisogni di stabilizzatore…” manca di una cosa: vale solo se si scatta in buone condizioni di illuminazione. Se c’è poca luce, lo stabilizzatore è una manna dal cielo. E anche se luce è sufficiente aiuta. Ho scattato la foto del Ponte delle Catene alle 21 e senza treppiede. Non avessi avuto lo stabilizzatore non avrei potuto riprendere quella immagine ed oggi non avrei una splendida stampa 50x70 cm appesa al muro.



 Ponte delle Catene, Budapest

 

 

 

Cosa ci aspetta?

 

Canon o Nikon offriranno mai un corpo con lo stabilizzatore? Non lo so, ma è possibile. Bisogna però stare attenti ad alcuni fattori. Il sistema di stabilizzazione nell’obiettivo lavora in maniera indipendente da quello nel sensore. Perciò l’obiettivo stabilizzerebbe l’immagine ed il sensore, sentendo il movimento della macchina tenterebbe di compensarlo muovendo nuovamente l’immagine ora stabilizzata. Nel sistema Canon, il corpo macchina sa se l’obiettivo montato è stabilizzato e se la stabilizzazione è on oppure off. Perciò si potrebbe avere una funzione che sceglie il tipo di stabilizzazione. Se l’obiettivo non ha lo stabilizzatore allora viene stabilizzato di default il sensore. Questo perché i due sistemi di stabilizzazione sono un sistema aperto, uno non sa dell’altro e lavorano in maniera indipendente. Se il sistema potesse sapere quanto viene stabilizzata lì’immagine dall’obiettivo potrebbe poi usare il sensore per aumentare la stabilizzazione (sistema a controreazione). Ma come fare visto che l’immagine si forma sul sensore solo al momento dello scatto?. Si potrebbe usare il Live View che oggi va tanto di moda ovvero dotare il sistema autofocus di un sensore d’immagine con (relativamente) pochi pixel per misurare di quanto occorre muovere il sensore. Ovviamente è una cosa tutta da ingegnerizzare.

Canon e Nikon non offrono un sistema di stabilizzazione basato sul sensore perché, probabilmente, hanno paura di perdere quote nelle vendite di obiettivi stabilizzati. Ma se potessero offrire un sistema combinato che aumenta le capacità di stabilizzazione, beh, allora avrebbero un serio vantaggio competitivo. Secondo me Canon e Nikon sono in grado di farlo, ma solo per sensori APS-C. Perché? Per le dimensioni. Un sensore 24x36 mm ha un’area di 2,25 volte quella di un sensore APS-C e quindi un peso superiore, forse di circa 3 volte. Questo significa che occorre molta più forza per muovere il sensore rapidamente e potrebbe non essere semplice farlo.

 

 

Conclusioni

 

Vedremo mai corpi stabilizzati con il marchio Canon o Nikon? Secondo me si, ma solo su corpi amatoriali/semi pro e comunque non prima di due anni. Questo perché il pro che usa lunghi tele preferirà sempre la soluzione ottica nell’obiettivo. Certo che se ingegnerizzano un sistema combinato allora tutto cambia. Due sono i fattori a favore dello stabilizzatore nel corpo macchina: è economico e lavora con tutti gli obiettivi. E anche se desse solo due diaframmi di stabilizzazione sarebbe comunque un’ottima cosa.

Canon e Nikon, insomma, ci daranno un corpo macchina stabilizzato solo quando cominceranno a perdere quote di mercato perché non lo avranno in catalogo.

Tuttavia ricordate che un sistema di stabilizzazione rimpiazza il treppiede (non sempre) ma non congela il movimento. Se vi occorre un tempo veloce di scatto non è lo stabilizzatore che vi aiuterà ma solo un flash o l’utilizzo di alti ISO.

Infine, nella macro lo stabilizzatore è utile ma fino ad un certo punto. Funziona solo su due assi, non nella terza dimensione che è la profondità. Per cui i movimenti avanti/indietro non vengono corretti. Chissà che in futuro…

 


©2008 Aristide Torrelli