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Scattando in RAW che spazio colore dovete utilizzare?


Le reflex digitali odierne, permettono di scegliere uno spazio colore, uno tra sRGB e Adobe RGB. Ma se usiamo il RAW, mi chiedono in tanti, scegliere lo spazio colore serve a qualcosa?

Vediamo velocemente cos’è un file RAW. Non è un file immagine nel senso comune del termine, è solo un insieme di dati che può essere trasformato in immagine. Non ci sono canali del rosso, verde e blu ma solo un singolo flusso di dati che contiene informazioni sul verde (50% dei dati), sul rosso (25%) e sul blu (25%), più una serie di metadati che rappresentano lo stato della fotocamera (bilanciamento del bianco, saturazione, contrasto e così via). Le percentuali si riferiscono a fotocamera dotate di sensore con filtro di Bayer (la quasi totalità). Attenzione che le informazioni di cui parlo non hanno nulla a che vedere con valori RGB o simili dei file immagine (jpg, bmp, gif ...) ma sono informazioni sulla luminosità catturata dal singolo fotodiodo.

La verità è che il file RAW non ha uno spazio colore associato. Si, ci sono limiti alle tonalità di verde o rosso o blu che la fotocamera può registrare ma questi limiti non sono legati né allo spazio sRGB né a quello Adobe RGB. Il gamut totale di un file RAW tipico è più grande di quello di questi spazi colore ed eccede quello dello spazio ProPhoto RGB in alcune zone. Andatevi a guardare questo articolo per saperne di più.

Tanto per darvi un'idea, ecco lo spazio colore del sensore di una Canon EOS 30D (e i sensori di oggi sono migliorati) rispetto ad Adobe RGB e al ben più grande ProPhoto RGB. In bianco il gamut della 30D.

Adobe RGB - EOS 30D ProPhoto RGB - EOS 30D

Come potete vedere, il sensore cattura molto di più di quanto lo spazio colore Adobe RGB possa rappresentare. E' chiaro quindi che una conversione in Adobe RGB o sRGB ci fa perdere informazioni. Il file RAW, invece, le contiene tutte.

Siamo quindi d’accordo che la scelta dello spazio colore nelle fotografie scattate in RAW non ha molto senso. Ma fa comunque una qualsivoglia differenza?

Quella più ovvia è il nome del file (almeno nelle fotocamere Canon, per quanto ne so). In Adobe RGB i file hanno il carattere “_” all’inizio del nome del file, al posto della “I” dei file sRGB.

Poi, l’istogramma della fotocamera, quello che ci viene mostrato sul display lcd dopo lo scatto, si basa sull’immagine jpg che viene incorporata nel file RAW e che è convertita dalla fotocamera stessa nello spazio colore selezionato. Provate a scattare la stessa immagine variando la spazio colore tra la prima e la seconda (sRGB la prima, Adobe RGB la seconda). Noterete come gli istogrammi saranno diversi. Ci sono in rete anche dei programmi che estraggono  l’anteprima jpg da un file RAW. Potete utilizzarli se volete ulteriormente studiare questo fatto sul vostro pc (o Mac).

Scattando in RAW, come detto, la fotocamera include nelle varie informazioni anche lo spazio colore utilizzato. Se usate Nikon Capture NX, questo onorerà tale informazione e convertirà il file in quello spazio colore. Lightroom ignora questo valore ed utilizza sempre il suo spazio colore di default, ProPhoto RGB. Camera RAW, invece, vi permette di scegliere lo spazio colore da utilizzare tra sRGB, Adobe RGB e ProPhoto RGB. Lightroom, più “democraticamente” decide che è meglio utilizzare solo e soltanto ProPhoto! E ti credo, è l'unico che riesce a comprendere praticamente tutte le informazioni che il sensore cattura.

Lightroom non esegue alcuna conversione sui vostri file fino a che non esportate il vostro lavoro in un file immagine vero e proprio, un jpg o un psd. Allora dovete scegliere lo spazio colore da utilizzare nell’esportazione. E rendervi conto che perderete qualche informazione.

Conclusione

Non capisco perché i produttori di fotocamere permettano di scegliere lo spazio colore anche a chi scatta in RAW. Non serve a nulla e genera confusione. Però è anche vero che mi permette di scrivere articoli come questo!


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©2012 Aristide Torrelli