Aristide Torrelli, fotografo fine art
Il mondo attraverso i miei obiettivi: luce, tecnica e visione

La composizione oltre la composizione



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Stavo riguardando alcuni libri nella mia biblioteca e ho notato che possiedo molti libri sulla composizione fotografica, comprati negli anni. Ho anche notato che l'ultimo l'ho comprato una ventina di anni fa e mi sono chiesto perchè non avessi continuato la collezione.
La risposta si è fatta strada piano piano, una presa di coscienza dei miei processi cognitivi che mi ha fornito la risposta a quella domanda, risposta che voglio condividere con voi.
Ho letto tantissimi libri sulla composizione. E quindi?
Partiamo dall'inizio...
Molte fotocamere oggi non hanno più un manuale stampato, nella migliore delle ipotesi c’è una versione elettronica PDF o, addirittura, solo un link da cui è possibile scaricarne una copia. È abbastanza certo che per imparare ad utilizzare appieno i controlli su una nuova fotocamera siamo costretti a consultare una copia del manuale, cartaceo o elettronico che sia.
O forse preferiamo il lavoro di uno degli autori indipendenti (tipo Thom Hogan) che scrivono libri dedicati ai nuovi modelli, specie di Nikon e Canon, ma anche Sony. D'altronde le moderne fotocamere sono strumenti sofisticati e i loro controlli sono progettati per funzionare in modo particolare perciò un libro che approfondisce tante nozioni può essere utile.
Dobbiamo seguire le indicazioni, specie all'inizio e poi, ad un certo punto lungo il percorso, riusciremo a comprendere le operazioni di base della fotocamera sufficientemente bene da iniziare a guardare di più e scattare foto migliori piuttosto che semplicemente scattare dedicando la nostra attenzione solo ai controlli della fotocamera.
È a questo punto che cambia l'argomento della lettura per l'aspirante fotografo, che passa dai controlli della fotocamera al tema della composizione. E' qui che iniziamo ad acquistare i libri sulla composizione fotografica.


Il mio libro sulla composizione


È naturale considerare la composizione come un'estensione di quello che abbiamo imparato per utilizzare la fotocamera. In fondo cambiare il tempo di esposizione o il diaframma ha implicazioni sul fermare ill movimento o mettere a fuoco una zona più o meno grande. E queste sono decisioni decisamente compositive.
E ci sono in commercio molti libri che possono insegnarci quello che i loro autori pensano che ci manchi. E alcuni di essi possono davvero essere molto utili. Ma ci sono dei limiti.
Con il funzionamento della fotocamera, è necessario imparare come funziona l'apertura del diaframma rispetto alla priorità dell'otturatore per il tempo di esposizione, le opzioni per la messa a fuoco e la compensazione del flash. E poi c'è raw rispetto a jpeg, sensibilità ISO, opzioni di saturazione e contrasto per il jpg e tante altre cose.
Con la composizione c'è la famosa regola dei terzi, che poi regola non è, colori contrastanti, forme geometriche e linee guida e una miriade di altre cose da considerare.
La cosa naturale da fare, quindi, è seguire i consigli e le istruzioni utili offerti da chi conosce. In questo modo, giocando sul sicuro, sul consolidato, potremo crescere velocemente da un punto di vista artistico.
Però siamo sempre noi che premiamo il pulsante di scatto. Siamo noi i responsabili della composizione di quella certa immagine. Siamo sempre noi i responsabili se non facciamo nulla e lasciamo che i soggetti cadano dove capita nell'immagine. Sono le nostre foto, dopo tutto.
E poi, tutte quelle istruzioni e consigli, per quanto utili, possono portarci solo fino a un certo punto. Molte cose nella vita sono così.
Recentemente stavo pensando a come avevo (e ho ancora) una vasta collezione di mappe stradali stampate che erano necessarie per spostarmi nei miei viaggi. Anche limitandoci alle vicinanze della mia città, ci sono molte strade che anche adesso non conosco. Ho bisogno di aiuto. È solo che oggi molte di queste mappe sono state soppiantate da varie implementazioni della tecnologia GPS. La tecnologia ha reso molto più facile orientarsi oggi rispetto ad alcuni anni fa. Il navigatore GPS può portarmi nel quartiere giusto, magari potrei arrivarci anche senza ma mi rende più semplice la vita perchè mi dice cose che non so e non devo perdere tempo a cercare. Ma se il GPS mi dice di svoltare, dovrò comunque assicurarmi di non imbattermi in un marciapiede (mi è capitato veramente, a Trastevere, a Roma, il navigatore mi ha detto di girare a sinistra e, invece della strada c'era il marciapiede. Chissà, magari dei lavori recenti...). Se dice di andare dritto, non seguirò i suoi consigli se di fronte a me c'è un cantiere o un incidente che rende necessaria una deviazione.
Come strumento, una mappa o un GPS ci aiutano ad avvicinarci, ma la responsabilità di come vanno le cose rimane con noi. E' un po' come cucinare, seguiamo la ricetta ma alla fine è nostra la responsabilità di cucinare.
Seguiamo le regole perché aiutano, anche se alla fine, sono inevitabilmente auto-limitanti. la regola può portarti solo fino a un certo punto e la soluzione non è che dobbiamo aggiungere più regole per superare questi limiti. In certe situazioni più regole potrebbero aiutarci ma alla fine ci troveremmo comunque nella situazione di dover "guidare" noi. La responsabilità rimane nostra e, ad un certo punto, non può più riguardare le regole.
Dobbiamo andare oltre le regole. Fare del nostro meglio, quello che sembra avere senso per noi in quel momento. Tocca a noi.
Le regole di composizione ci portano nel giusto quartiere, come quella mappa stradale o quel GPS. Ma nessuno di questi può sostituire il nostro giudizio. E’ così che funziona.
Potremmo ottenere lo stesso l'immagine senza tutte quelle regole? Forse, ma sarebbe quasi sicuramente molto più difficile. Insegui una foto che hai "pensato" abbastanza a lungo, e alla fine finirai più o meno per ottenerla, suppongo. Solo che iniziare con una composizione basata su regole che possano produrre buoni risultati è un approccio più affidabile e senza dubbio più semplice. Certo, potremmo essere in grado di trovare uno scatto davvero interessante buttando via tutte le regole. Ma partire da una composizione che l'esperienza ha dimostrato di avere potenziale sembra più promettente.
Usiamo tutte le regole di composizione per quello che sono: una mappa stradale, un percorso per arrivare nel quartiere giusto. E una volta che siamo in zona, troviamo la nostra strada!


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