Home ] Bio ] I link ] Gallerie ] Tutorial ] Contattami ] Miscellanea ] Pubblicazioni ] Corsi e Workshop ] Cartoline ]

Perché non scatto più con la pellicola?



Giorni fa, per l’ennesima volta, ho sentito due amici, digiuni di fotografia ad un certo livello, parlare della pellicola e che era meglio del digitale e bla bla bla.

No, non voglio lanciarmi nell’ennesimo elogio del digitale e della sua superiorità sulla pellicola. Tecnicamente il digitale ha superato la pellicola nel 2001/2002, ormai più di 10 anni fa e le cose sono andate sempre più migliorando, allargando il gap tra pellicola e digitale, la cui superiorità è innegabile. Certo, se mi confrontate una compatta (o una reflex) a pellicola (“sensore” 24x36 mm) con un cellulare il cui sensore è come l’unghia del mignolo, forse la pellicola ne esce vincente o quasi. Ma con sensori APS-C o full frame, beh, non c’è confronto. E se stampate oltre il 50x75 cm non avete altra scelta che il digitale. C’è chi a questo punto parla delle 6x6 o 6x9 cm, le medio formato a pellicola. Le digitali full frame sono meglio. Punto. E non parlo dei dorsi medio formato in digitale perché il loro costo li mette fuori dalla portata del fotografo medio. Ma la qualità è superba e nulla di analogico, a parte, forse, le lastre 10x12,5 cm ci si avvicinano. E anche queste vengono scansite e poi lavorate nel dominio digitale!

Chi mi conosce sa che sono un fervido sostenitore del digitale e non voglio continuare a dire il perché dal lato tecnico.

Tuttavia, io affermo che abbiamo molto più controllo di un’immagine digitale di quanto ne avessimo di una su pellicola. A volte mi piace trovare dei modi per controllare il file digitale in modo da farlo sembrare uno scatto a pellicola ma sempre nell’ambito di un workflow digitale ben controllato. Potete vedere ad esempio la parte sull’emulazione delle pellicole nel mio libro sul bianco e nero.

Come con la pellicola, le immagini in bianco e nero dipendono dalla forma. La luce ci da la forma e non ci sono colori a mascherare un’immagine povera. Dovete sempre usare linee e luce direzionale per far si che un’immagine funzioni.

Con la pellicola potevamo usare un filtro, ad esempio un filtro rosso per scurire il cielo. Oppure un filtro verde per schiarire il fogliame. Ma erano correzioni globali. E qui c’è una differenza fondamentale:

con il digitale, a differenza del negativo, possiamo usare più colori nella stessa immagine. Possiamo usare una qualsiasi combinazione di colori  nella nostra conversione in bianco e nero. Addirittura, possiamo eseguire più conversioni e sovrapporle, eseguire correzioni per aree individuali e cancellare quello che non vogliamo. Tutto mantenendo una qualità elevatissima.

Per quel che riguarda il controllo tonale, mi avvicino a Photoshop con gli stessi metodi che usavo in camera oscura. Uso le ombre e le luci per far muovere l’occhio nell’immagine solo che, ora, posso controllare i toni con precisione chirurgica. In Photoshop posso bruciare e mascherare e controllare il contrasto e i colori nel modo migliore possibile.

Qualche anno fa, in cantina, mi imbattei nei componenti della mia vecchia camera oscura. Cominciai a toccare l’ingranditore, le bacinelle, la luce pancromatica e pensai:”Quasi quasi scatto qualche rullino”. Poi mi chiesi:”Perché?”. Nella camera oscura tradizionale non ho mai avuto lo stesso controllo di quella digitale.

Molti hanno pensato che il valore del digitale è stato quello di rendere possibile al grande pubblico la produzione di immagini. Può essere vero, anche se ha aumentato la produzione di immondizia. D’altronde se il ragionamento è “Poi lo correggo in Photoshop”, che altro possiamo aspettarci?

Però, per quelli di noi che sono impegnati nel produrre le migliori immagini possibili, il controllo che ci da il digitale è uno strumento di valore incalcolabile, mai avuto prima. Non dobbiamo rinunciarci.

Aiutatemi ad aiutarvi

Vi è piaciuto il tutorial? Lo avete trovato utile? Se il mio sito è per voi utile come un libro che avreste dovuto comprare o un workshop che avreste dovuto frequentare, pagando, allora permettetemi di continuare ad aiutare tutti. Se non lo avete ancora fatto, fatelo adesso. E' bello che ci siano persone come voi che mi permettono di continuare ad aggiungere conoscenza al sito. Grazie.


©2014 Aristide Torrelli