Aristide Torrelli, fotografo fine art
Il mondo attraverso i miei obiettivi: luce, tecnica e visione

Vedi come vede la fotocamera?



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Vedi come vede la fotocamera?
Una delle cose che mi affascina della fotografia sono le materie prime che utilizza. I pittori hanno colori e tele. Gli scultori hanno la pietra e vari strumenti per scolpire. Noi fotografi abbiamo spazio, tempo e luce.
Pensare a come facciamo le fotografie può essere l'inizio di un cambiamento, può cambiare il modo in cui le facciamo, le fotografie, e quindi può cambiare le fotografie che facciamo.
Eh? ma che dici? Mi stai facendo una supercazzola (per sapere cos'è, guardatevi il film "Amici miei")?
No, voglio solo dire che analizzare il nostro modo di lavorare ci può aiutare a cambiarlo, migliorandolo. In questo modo cambia il prodotto del nostro lavoro, le fotografie. In foto migliori, si spera!
Voglio parlare di uno dei cambiamenti di paradigma più significativi nel mio percorso di crescita. Il lavoro più difficile del fotografo non è la realizzazione di immagini. Non è la pressione di pulsanti o il girare le ghiere. Non è nemmeno essere consapevoli e avere occhi aperti e mente aperta, è molto di più.

Il lavoro più difficile del fotografo è vedere nel modo in cui vede la fotocamera.

Quest'unica consapevolezza, che la fotocamera vede in modo molto diverso da noi, ha aiutato tanto la mia comprensione del fare fotografie.
Pensare che la fotocamera veda come facciamo noi, vi darà tanta frustrazione e vi chiederete spesso perché le vostre fotografie non hanno l’aspetto che volevate. Lo spazio inquadrato si comporterà in modo molto diverso, a seconda delle nostre scelte. Obiettivo grandangolare? Il primo piano diventa più grande, lo sfondo più piccolo e sembra "entrarci" più roba. Teleobiettivo? La scena si contrae e gli elementi vengono compressi visivamente.

Noi vediamo in tre dimensioni, ma la fotocamera vede solo in due.

Scegliere dove ci troviamo con la fotocamera (prospettiva), in combinazione con la scelta della lunghezza focale, influenzerà la scena inquadrata, mostrandocela nel mirino con un aspetto molto diverso da quello che potremmo vedere con i nostri occhi.

Lo stesso vale per la luce. La fotocamera può fare cose che i nostri occhi non possono. Può ridurre la luce che entra di così tanto che alla fine si vede solo una sottile linea intorno a una silhouette nera.
Noi non possiamo farlo.
Può anche aumentare la quantità di luce catturata in una esposizione, facendola sembrare più luminosa di quanto possiamo vedere con i nostri occhi.
Anche il riflesso, il flare, dell’obiettivo. Gli occhi non hanno flare.
Noi non possiamo chiudere i nostri occhi a f /16 e creare una stella con i punti più luminosi.
Non possiamo nemmeno rendere le ombre scure e misteriose perché i nostri occhi si adattano automaticamente, cercando di "leggere" le ombre. Gli occhi non hanno la modalità manuale, ma la fotocamera sì.
E il tempo! Non importa quanto prestiamo attenzione a qualcosa, non vedremo mai goccioline d’acqua congelate nell‘aria come con una velocità dell‘otturatore di 1/8000 di secondo. Né, del resto, vedremo mai la sfocatura di una cascata o di un ciclista che passa, come fa la fotocamera allungando il tempo di esposizione, o l'effetto seta dell'acqua. Provate a fotografare il moto ondoso del mare o un fiume che scorre con tempi di due o tre secondi. Vedrete che l'acqua si trasforma in una forma piana che assomiglia alla seta, senza increspature.


L'acqua del Tevere.



La fotocamera "vede" il tempo in modo diverso da noi e questo ci offre enormi possibilità creative.

Spazio, luce e tempo sono le nostre materie prime. La fotocamera vede questi elementi in modo diverso da noi o può farlo se glielo chiediamo e questo è ciò che rende la fotografia così divertente e piena di possibilità.

Attraverso la scelta dell’ottica e delle impostazioni, chiediamo alla fotocamera di cambiare il modo in cui spazio, luce e tempo sono rappresentati nella fotografia.

Chiediamo alla fotocamera di fare qualcosa che non possiamo fare con i nostri occhi e di rendere una realtà che altrimenti non potremmo vedere ma che possiamo sicuramente sentire, un'emozione. Perché non sempre sentiamo il tempo allo stesso modo. Lo vediamo sempre più o meno allo stesso modo, un'ora è un'ora, un secondo un secondo, ma lo sentiamo in modo diverso, più lungo, più corto, felice, triste... Lo stesso vale per come sentiamo lo spazio e la luce.
La fotocamera può creare interpretazioni di spazio, luce e tempo che sembrano più simili al modo in cui li viviamo. Per me è magia!
Quindi cosa significa questo per il nostro mestiere? Dobbiamo costantemente porci delle domande tipo: come può la fotocamera vedere questa scena? Non come vede questa scena, ma come può? Perchè la fotocamera può vedere la scena in tanti modi diversi, basta cambiare il tempo, il punto di ripresa, l'ottica e il diaframma.
Quali sono le possibilità? Voi sapete come la vedete e con un po di ricerca interiore potete identificare i vostri sentimenti, le vostre sensazioni al riguardo. Provate a chiedervi come potrebbe vedere la scena la vostra fotocamera, con una piccola guida da parte vostra.
In che modo l'ottica scelta dice alla telecamera di vedere lo spazio nella scena?
In che modo le vostre impostazioni di esposizione dicono alla fotocamera di vedere (e interpretare) la luce?
E il tempo?
Per tutte queste domande, ci sono molteplici risposte da valutare. Non si tratta di quale sia quella giusta, non esiste quella giusta. Esiste quella che si allinea con ciò che funziona meglio per noi: quale versione delle molte realtà percepibili della fotocamera è più vicina alla nostra visione?

La fotocamera non è solo uno strumento per catturare la realtà ma per interpretarla e quelle interpretazioni delle nostre materie prime, spazio, luce e tempo, dipendono da noi.

Quindi la prossima volta che prenderete in considerazione un obiettivo, provate a chiedervi in che modo quella certa lunghezza focale aiuterà la fotocamera a vedere lo spazio nel fotogramma in modo diverso. In che modo le scelte di esposizione aiuteranno a vedere e interpretare la luce in un modo che non possiamo vedere ma potrebbe sembrare più reale, forse più scuro o più chiaro di quanto i nostri occhi possano vedere. O come le scelte di velocità dell‘otturatore potrebbero far sì che la fotocamera veda il tempo in un modo diverso, perché più lentamente o più velocemente sarà diverso da come lo vede l'occhio e anche questo darà emozioni, diverse.
Se vi sentite frustrati perché le vostre fotografie non hanno l‘aspetto o il mood che avreste sperato, chiedetevi se forse la fotocamera vede lo spazio, la luce o il tempo in modo diverso da come li vedete o li sentite, e se non ci sia una possibilità di utilizzare i molti modi diversi di vedere della fotocamera per esprimere la vostra visione in modo un più potente.




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